È il 19 agosto 1980 e l'estate si sta lentamente trascinando via pronta a darsi il cambio con l'autunno.

Nell'impianto polacco di Toruń Główny alle ore 3.20 un macchinista si presenta per effettuare il treno passeggeri 5130 che deve andare da Toruń a Łódź.

La composizione prevede in testa la locomotiva Diesel SP45-160 del deposito locomotive di Toruń Główny e sette carrozze passeggeri, cinque con posti a sedere e due con cuccette per il diretto da Kołobrzeg a Łódź. Il peso del treno è di circa 452 tonnellate, mentre la lunghezza approssimativa di circa 190 metri. Le due vetture con cuccette, piene di ragazzi di ritorno da una colonia marina, sono state aggiunte proprio a Toruń Główny e a causa delle manovre di aggancio fanno partire il treno con 31 minuti di ritardo. 

Anziché alle 3.47, il convoglio lascia infatti la stazione alle 4.18, regolarmente licenziato dal Capo Stazione dell'impianto. Nel suo incedere non troppo veloce ma deciso, il treno raggiunge la velocità di circa 85 km/h, percorrendo una linea a doppio binario ma non elettrificata nel cuore di una notte polacca.

Nello stesso momento, a non molti chilometri di distanza, il treno merci 11599 che deve andare da Otłoczyn a Wrocek è fermo al segnale rosso di Otłoczyn quando apparentemente inspiegabilmente il macchinista inizia la corsa, superando il segnale a via impedita e tallonando lo scambio, riuscendo quindi ad immettersi sullo stesso binario su cui viaggia in direzione opposta il treno passeggeri. 
Normalmente, per viaggiare sul binario "illegale" è necessaria una comunicazione scritta che in questo caso, ovviamente, non c'è. 

Alle 4.28 il treno 5130 transita dal posto di blocco di Brzoza Toruńska proprio mentre l'agente di controllo riceve una telefonata dalla cabina di controllo di Otloczyn che lo informa che il treno 11599 è partito senza alcuna autorizzazione dal binario in cui si trovava e si è immesso proprio nella linea in cui procede il viaggiatori verso Brzoza Toruńska.

Nel 1980 i treni non hanno alcun dispositivo di comunicazione a bordo e l'ultima possibilità di evitare l'impatto è appena svanita. L'agente di controllo, inorridito, informa il collega che il treno è già passato e che lo schianto è ormai inevitabile.

Alle 4.30 il macchinista del treno passeggeri vede l'altro convoglio venirgli incontro dal lato sbagliato, aziona la frenatura di emergenza e si getta a terra nel corridoio laterale del vano motori della locomotiva. Tutto avviene in 4 secondi, quando i due convogli sono a 150 metri di distanza. Il merci viaggia a 33 km/h mentre il passeggeri a 85 km/h, non molti, se sommati, ma sufficienti a creare una catastrofe.

Nello schianto entrambe le locomotive, tre carrozze del treno passeggeri e tre carri del treno merci sono dilaniati a tal punto da dove essere demoliti. Tra i viaggiatori sono in 67 a perdere la vita e molti a rimanere gravemente feriti. Nello schianto muoiono anche macchinista e secondo agente del merci oltre al secondo agente del passeggeri mentre il macchinista di quest'ultimo rimane in vita pur se invalido per sempre.

Sul posto intervengono le squadre di soccorso che si trovano di fronte a scene raccapriccianti. Alcuni cadaveri giacciono sui tetti delle carrozze mentre molti sono intrappolati tra le lamiere. Particolarmente straziante la vicenda di una donna rimasta incastrata gravemente ferita ma cosciente tra i rottami ma senza possibilità di essere estratta fino all'arrivo di personale specializzato che quando sarà sul posto sarà troppo tardi.

Le cause della catastrofe sono state successivamente indagate da due commissioni indipendenti e anche se non si è mai giunti a una vera spiegazione si pensa che tutto possa essere stato causato dalla stanchezza.

È stato infatti stabilito che il macchinista del treno merci lavorava da almeno 25 ore senza interruzione al momento del disastro. Secondo quanto ricostruito, aveva mostrato al capo impianto di Toruń una documentazione contraffatta, che dimostrava che non aveva esaurito il limite di tempo di lavoro consentito di dodici ore. Probabilmente voleva solo fare qualche ora di straordinario, ma aveva chiesto troppo al suo fisico di 43enne.

Sull'esatta dinamica permangono però molti dubbi perché alcuni elementi lasciano pensare che l'uomo fosse nel pieno delle sua facoltà mente altri tendono ad escluderlo.

Tra i primi il tentativo di frenata del convoglio appena avvistate le luci dell'altro treno ma anche la condotta regolare dalla partenza allo schianto. Tra i secondi il superamento del segnale a via impedita, il tallonamento dello scambio non predisposto per l'uscita che ha sicuramente fatto un rumore molto forte impossibile da non sentire e il fatto di viaggiare sul binario sbagliato senza alcuna autorizzazione scritta.