È un caldo agosto quello del 2003.

Le condizioni sono ideali per approntare quello che in Brasile è un piccolo evento, il lancio di un razzo VLS-1 alto 20 metri e del costo di 6,5 milioni di dollari, che deve portare in orbita i due satelliti SATEC e UNOSAT.

È sabato 23 e il tentativo che si sta preparando e che dovrà avere luogo di lì a tre giorni è il terzo dopo due che sono andati falliti in precedenza. Il primo nel 1997 è infatti finito nell'Oceano Atlantico mentre nella seconda circostanza, nel 1999, il razzo manifesta problemi tre minuti dopo la partenza e viene terminato da remoto.

Sulla sua piattaforma di lancio presso il Centro di lancio di Alcântara, nello stato di Maranhão, il VLS-1 V03 è pronto per gli ultimi test.

Numerose persone in piedi sul trampolino stanno procedendo con le operazioni propedeutiche quando alle 13:26:05 ora locale uno dei quattro motori del razzo si avvia accidentalmente.

Questa accensione innesca l’esplosione dell’intero razzo e con esso anche della struttura di assemblaggio mobile a dieci piani che racchiude il missile stesso e dei due satelliti.

L'impalcatura si ripiega come burro su sé stessa e l’incendio che ne deriva provoca un enorme rogo nella giungla vicina creando una nuvola di fumo talmente alta da essere visibile anche a distanza di chilometri.

L'esplosione è così intensa che è difficile stabilire il numero esatto di vittime e le loro identità. Alla fine si conteranno ventuno morti tra i tecnici che stavano eseguendo i test finali, numero al quale si arriva solo tramite una tristissima conta nominale, mente oltre 20 sono invece i feriti.

Dopo l'esplosione, l'Agenzia spaziale brasiliana viene aspramente criticata per l'utilizzo di razzi a propellente solido, che sono più facili da costruire e avviare rispetto ai razzi a propellente liquido, ma mancano anche di controlli dell’accensione e arresto di emergenza.

L'incidente causa un notevole ritardo al programma spaziale brasiliano a causa delle indagini del governo e del fatto che molti scienziati e ingegneri chi lavoravano al programma sono morti nell’esplosione.

Foto di Agência Brasil (Rose Brasil/ABr) - http://agenciabrasil.ebc.com.br/galeria/2003-08-25/25-de-agosto-de-2003?foto=3fde475346ce0, CC BY 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=18611960